La Ginecologa al Centro D
Dott.ssa Alba Piras
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IL PIU’ INTIMO
Dott.ssa Alba Piras
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Curriculum e bio
Laurea in Medicina e Chirurgia con lode, specializzata in Ginecologia e Ostetricia con votazione di 50/50 e lode. Ha maturato esperienza professionale e formativa in Francia (Paris sud) presso la Divisione di Medicina della Riproduzione nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita e ha conseguito l’accreditamento IOTA per l’ecografia ginecologica. Assegnista di ricerca presso il servizio di Ecografia in Ginecologia al Policlinico di Monserrato fino al 2019. Attualmente lavora come Dirigente Medico presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia del Santissima Trinità a Cagliari e come libero professionista. Durante le sue visite utilizza apparecchiature ecografiche che permettono la restituzione di immagini lineari e 3D.
Tariffe
160 euro
Orari
Martedi Cagliari
Viale Marconi 62 dalle 15.00 alle 18.45
Mercoledì Cagliari
Viale Marconi 62 dalle 09.30 alle 18.30
Giovedì Cagliari
Viale Marconi 62 dalle 15.00 alle 18.45
Venerdì Cagliari
Viale Marconi 62 dalle 09.30 alle 18.00
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(Fonte: miodottore.it)
Un grazie di cuore,per tutto ciò che ha fatto.
Indice:
– Gravidanza, rischi e concepimento ▼
– Sterilità e tecniche di Stimolazione ▼
– Menopausa conseguenze e rischi ▼
– Contraccezione e Pillola ▼
– Mestruazioni e dismenorrea ▼
– Endometriosi ▼
– Vaginite ▼
– Dispareunia, PID e Idrosalpinge ▼
– Fibroma uterino o Fibromioma ▼
– Polipo endometriale o uterino ▼
– Cisti ovariche ▼
– PCOS (sindrome ovaio policistico) ▼
GRAVIDANZA
Il consiglio della Dott.ssa Piras è: la prima visita dovrebbe essere fatta tra la sesta e l’ottava settimana. Non prima della sesta settimana e meglio non dopo l’ottava.
Quali sono le ragioni? Prima della sesta settimana non sarebbe possibile identificare con un’ecografia la presenza di una gravidanza in utero e un battito cardiaco fetale presente. Dopo l’ottava settimana invece potrebbero sfuggire alcune situazioni specifiche della gravidanza, come la gravidanza extrauterina o la gravidanza molare (più infrequente).
Non aspettare troppo è opportuno anche perché la coppia può avere tutte le informazioni sulla diagnosi prenatale e ha il tempo di elaborarle e discuterle, per poter fare una scelta il più possibile ragionata e consapevole.
Di certo bisogna prestare sempre attenzione ai segnali che ci invia il nostro corpo e anche il bambino, che ad un certo punto comincia a far sentire i suoi movimenti. Proprio i movimenti del piccolo nella pancia indicano che sta bene. I sintomi di una gravidanza a rischio che non vanno mai ignorati sono:
– perdite di sangue;
– perdite acquose abbondanti;
– dolori forti al basso ventre;
– bruciore intimo, prurito e i sintomi tipici della cistite;
– contrazioni che diventano regolari;
La maggior parte delle donne si rivolge al ginecologo solo a gravidanza iniziata, e invece programmare una visita prima di mettere in cantiere un figlio dovrebbe essere la routine per tutte le aspiranti mamme, perché consente di raccogliere informazioni utili ed effettuare controlli che permetteranno di affrontare al meglio i nove mesi.
La visita, corredata da un’ecografia, serve innanzitutto per verificare che utero e ovaie siano a posto e non ci siano cisti ovariche, setti uterini, polipi, fibromi di grosse dimensioni o situati in posizioni che potrebbero ostacolare l’avvio e il decorso della gravidanza.
Se è da molto tempo che la donna non fa il pap-test, si esegue anche lo striscio per analizzare le cellule della cervice uterina. Fondamentale è appurare che non ci siano infezioni vaginali in atto, che, se trascurate, potrebbero interferire con il concepimento ed essere causa di aborti precoci nel primo trimestre: infezioni che possono essere debellate con una cura antibiotica (che si può seguire anche in gravidanza).
In occasione della visita, la Dott.sa Piras ha l’opportunità di prescrivere inoltre una serie di esami (alcuni dei quali sono totalmente a carico del SSN). Pochi ma importanti anche gli esami per il futuro papà.
STERILITA’ E INFERTILITA’
Qual è la differenza tra sterilità e infertilità?
La sterilità è l’incapacità di concepire, di cui può soffrire un individuo o una coppia; l’infertilità impedisce invece a una coppia di portare avanti una gestazione che si concluda con la nascita di un neonato sano.
Le cause della sterilità sono varie e numerose: alcune sono transitorie e si risolvono spontaneamente con il passare del tempo, altre necessitano di farmaci adeguati o piccoli interventi chirurgici, altre ancora sono condizioni permanenti, in cui la sterilità, se risolvibile, può essere superata solamente sfruttando le tecniche di procreazione assistita.
L’infertilità è una delle cause della crisi di coppia. Una mancata gravidanza dovuta alla sterilità di uno dei due partner può danneggiare il matrimonio. Sono molte le coppie che si ritrovano ad affrontare una lunga crisi di fronte alla difficoltà o impossibilità ad avere figli.
E’ inoltre ormai chiaro dai dati e dall’affluenza delle coppie a rischio di infertilità nei centri diagnostici, che avere figli è diventato sempre meno facile e immediato e questo per una serie di variabili, prima fra tutte l’età sempre più avanzata nella quale si comincia a “provare”.
La coppia, quando approda alla diagnosi di infertilità vera e propria, reagisce con dolore, rabbia e frustrazione.
Come già detto, concepire un figlio può non essere un’esperienza serena e semplice da affrontare. La coppia che incontra difficoltà è spesso disorientata, non sa qual è il modo migliore di arrivare a una diagnosi ed eventualmente intraprendere un percorso della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). È importante conoscere i principi della prevenzione, i problemi e le soluzioni possibili, connessi alla fertilità.
La consulenza e il monitoraggio ecografico fanno parte del percorso diagnostico che la coppia intraprende insieme con la Dott.ssa Piras per la scelta di un eventuale programma di procreazione assistita.
La Dott.ssa Piras esegue tecniche di stimolazione di Primo Livello (praticabili quindi in regime ambulatoriale). Segue anche le pazienti/coppie sottoposte a cicli di stimolazione ovocitaria e/o endometriale all’estero con i monitoraggi seriati, esegue le tecniche ambulatoriali talvolta associate alle stimolazioni (come biopsie endometriali).
MENOPAUSA
Non è una malattia, ma un momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua fertilità. Tuttavia, in questo periodo della vita alcune donne accusano dei disturbi per i quali esistono cure e rimedi utili a garantire loro comunque una buona qualità di vita.
In genere si verifica tra i 45 ed 55 anni di età, ma non sono rare menopause precoci e tardive. Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del ciclo mestruale (mestruazioni ravvicinate e abbondanti oppure più distanziate tra di loro). Nello stesso periodo le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel sangue la quantità degli estrogeni, cioè di quegli ormoni prodotti fino allora dalle ovaie.
La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale).
Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione), le patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi.
Per prevenire alcune patologie che possono verificarsi e stabilire la terapia adatta, la Dott.ssa Piras potrà eseguire:
– Pap test che in prossimità della menopausa aiuta a diagnosticare alcune lesioni precancerose del collo dell’utero.
– Ecografia: fornisce un’immagine dettagliata delle ovaie e dell’utero e serve a valutare un’eventuale presenza di polipi, fibromi o tumori del miometrio, dell’endometrio e delle ovaie.
CONTRACCEZIONE
La contraccezione riveste un ruolo fondamentale: attraverso la possibilità di interferire volontariamente con i meccanismi fisiologici che regolano la fertilità per prevenire gravidanze indesiderate, consente alle donne di vivere con piena libertà e serenità l’intimità di coppia, gestendo responsabilmente e consapevolmente la procreazione.
I metodi contraccettivi oggi a disposizione sono davvero tantissimi e ogni donna può trovare quello giusto per sé e per il proprio corpo. Allo stesso tempo, però, l’ampiezza della scelta può non rendere semplice scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. Il consiglio, perciò, è quello di rivolgersi sempre al proprio ginecologo per farsi consigliare.
Metodi contraccettivi ormonali: si intendono tutti quegli anticoncezionali che contengono estrogeni e progestinici (o solo progestinici) in forma sintetica, al fine di inibire l’attività ovarica e, di conseguenza, l’ovulazione e il ciclo mestruale (vedi pillola)
Tra gli anticoncezionali più conosciuti e diffusi c’è sicuramente il preservativo. Rispetto alla contraccezione ormonale, il preservativo, o condom in inglese, è meno efficace nel proteggere da gravidanze indesiderate, anche perché molto spesso non viene utilizzato correttamente. I metodi contraccettivi sono davvero tanti e per scegliere quello più giusto per sé è importante parlarne con la Dott.ssa Piras.
La pillola anticoncezionale, o pillola contraccettiva, è un prodotto farmacologico a somministrazione orale, impiegato da moltissime donne che desiderano prevenire il concepimento.
Preparato medicinale a contenuto ormonale, la pillola anticoncezionale è una soluzione contraccettiva reversibile (quindi, la sua interruzione porta al ripristino delle capacità di concepimento).
Attualmente, esistono due tipi principali di pillola anticoncezionale:
– la pillola anticoncezionale combinata, nota anche come pillola combinata o pillola estroprogestinica
– la minipillola o pillola progestinica
E’ doveroso ricordare che la pillola anticoncezionale è diversa dalla cosiddetta pillola del giorno dopo. Sebbene la modalità di assunzione sia la medesima, infatti, la pillola del giorno dopo rappresenta un metodo contraccettivo d’emergenza, efficace soltanto nelle prime ore successive a un rapporto sessuale non protetto.
La pillola contraccettiva non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili, come AIDS o infezione da Papilloma Virus.
Molte donne alle prese con la scelta del contraccettivo evitano la pillola anticoncezionale, convinte erroneamente che faccia ingrassare, provochi il cancro o interferisca sulla fertilità.
Indubbiamente è importante rivolgersi alla Dott.ssa Piras per ottenere una corretta prescrizione che verrà fatta, previa misurazione della pressione arteriosa e accurata valutazione della storia clinica della donna (o ragazza) e dei familiari, allo scopo di escludere malattie che ne controindicano l’utilizzo.
Va precisato che le possibilità che una persona giovane non possa assumere la pillola sono poche, perchè le patologie che rappresentano una controindicazione sono difficilmente presenti in giovane età. Potrebbero essere richiesti degli esami ematochimici specifici sulla base di quanto emerso dalla visita.
MESTRUAZIONI
Secrezione ed emissione di sangue e di mucosa uterina che avviene nella donna non in gravidanza e in età fertile circa ogni 28 giorni e dura dai 3 ai 6 giorni. Il ciclo mestruale inizia il primo giorno di una mestruazione e termina il primo giorno della successiva. Il flusso mestruale, o mestruazione, invece, indica i giorni in cui mensilmente si verificano le perdite di sangue dai genitali femminili. È sbagliato quindi, indicare con il termine ciclo mestruale il periodo in cui la donna ha la mestruazione. Il periodo fertile della vita della donna è caratterizzato dalla presenza del ciclo mestruale. Normalmente, ogni mese, una cellula uovo raggiunge la maturità ed è pronta per essere fecondata. Durante il ciclo mestruale anche l’utero va incontro ad alcune trasformazioni fisiologiche e si prepara ad accogliere un’eventuale gravidanza.
Le irregolarità del ciclo mestruale, sia in eccesso che in difetto, sono frequenti nel periodo dell’adolescenza, quando iniziano le mestruazioni, e in quello della peri-menopausa, quando esse, progressivamente, cessano. L’orologio biologico, infatti, ha bisogno di tempo per regolarizzarsi sia in occasione del suo primo avvio che del suo definitivo arresto.
Mestruazioni dolorose – Dismenorrea
E’ il termine medico con cui vengono indicati i dolori associati al ciclo mestruale. Sono molte le donne che soffrono di dismenorrea. A essere particolarmente a rischio sono le ragazze sotto i 20 anni, quelle che hanno avuto il primo ciclo prima degli 11 anni, le donne con mestruazioni abbondanti o che hanno un flusso irregolare, quelle che non hanno mai avuto figli o le cui madri soffrono o hanno sofferto di dismenorrea e le fumatrici. Conseguenze: scombussolamento ormonale, cattivo umore, ipersensibilità cutanea, crampi.
Ciclo abbondante
– aumenta di quasi cinque volte il dolore mestruale (dismenorrea);
– causa anemia da carenza di ferro (sideropenica), con stanchezza; difficoltà di attenzione, concentrazione e memoria; raddoppio del rischio di depressione; riduzione dell’energia vitale e del desiderio sessuale. Si riducono in tal caso i livelli nel sangue di ferritina, transferrina, sideremia ed emoglobina; i globuli rossi diventano più piccoli e si riducono di numero;
– raddoppia il rischio di endometriosi (aproffondimento), malattia inquietante, caratterizzata dalla presenza di mucosa endometriale al di fuori dell’utero, con gravi conseguenze per la salute (perché aumenta il rischio di dolore pelvico, infertilità, dolore ai rapporti, menopausa precoce).
La diagnosi di dismenorrea prevede l’incontro con la Dott.ssa Piras, la quale chiede alla paziente di descrivere i sintomi avvertiti ed esamina lo stato di salute degli organi riproduttivi attraverso la visita e l’ecografia transvaginale. Non esiste un modo per prevenirla e la terapia farmacologica più adatta dipende dalla patologia associata ai dolori. Solo trattando quest’ultima è infatti possibile eliminare o ridurre il dolore.
Nei casi di ciclo abbondante è essenziale curare i fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento. Innanzitutto, bisogna ridurre tutti i diversi fattori che concorrono all’inadeguata assunzione di ferro, al ridotto assorbimento intestinale o all’aumento delle perdite, sia gastrointestinali, sia legate al ciclo abbondante. Un’ecografia ginecologica, semplice e non invasiva, consentirà di escludere cause biologiche più importanti. Esami più sofisticati vanno decisi in casi particolari.
ENDOMETRIOSI
L’Endometriosi è una malattia determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero. Solitamente le cellule endometriali dovrebbero trovarsi all’interno di esso. Questa anomalia determina nel corpo infiammazione cronica dannosa per l’apparato femminile, che si manifesta tramite forti dolori e sofferenze intestinali.
I principali sintomi dell’endometriosi sono caratterizzati da dolori molto intensi durante il periodo mestruale e premestruale e nel periodo dell’ovulazione, insieme a dolori pelvici cronici, dolore nei rapporti sessuali, stanchezza fisica cronica. In una bassa percentuale dei casi l’endometriosi può essere asintomatica.
Circa una volta al mese, nelle donne con cicli mestruali, l’endometrio ectopico si sfalda sotto l’influsso degli ormoni del ciclo mestruale, provocando delle lesioni più o meno sanguinolente.
Diversamente però da quanto accade con il sangue delle mestruazioni, il sangue proveniente dalle lesioni sull’endometrio ectopico non ha la possibilità di uscire; pertanto, tende ad accumularsi, infiammando le aree limitrofe e determinando talvolta delle cisti.
Inoltre, quando l’endometriosi interessa l’interno della pelvi, le lesioni che ne scaturiscono possono indurre la formazione di aderenze tra i vari organi pelvici.
L’endometriosi da sola non comporta necessariamente sterilità. Nonostante ciò è presente nel 30% delle pazienti affette dalla malattia.
In base all’anamnesi, la Dott.ssa Piras deciderà se fare un’ecografia trans vaginale o transaddominale, e l’opportunità di effettuare ricerche nel sangue.
Bisogna anticipare la diagnosi alle prime battute della malattia, per poter fare terapie mediche sicure ed efficaci.
Silenziando la mestruazione e mantenendo un normale livello di ormoni, grazie alla terapia farmacologica , si riducono infiammazione, dolore e progressione della malattia, proteggendo la salute finché la donna non decida di avere figli. Il criterio è chiaro: se con una pillola senza pause o con un progestinico il dolore si riduce o scompare e la ragazza torna a vivere, abbiamo insieme una diagnosi indiretta di endometriosi e una terapia sicura, rapida, efficace e a bassissimo costo.
VAGINITE (vedi anche dispareunia)
La vaginite è l’infiammazione della vagina. Può manifestarsi con secrezioni bianche o giallastre, talvolta maleodoranti, e può comportare prurito e bruciore. È favorita dai cambiamenti del ph vaginale, che riducono il fisiologico equilibrio dei batteri normalmente presenti in vagina, favorendo la proliferazione di germi patogeni. La vaginite può essere causata da batteri, funghi (Candida) e protozoi (Trichomonas), ma può anche essere provocata da alterazioni ormonali (come la riduzione dei livelli di estrogeni del periodo post-menopausale).
A volte è la stessa sintomatologia riferita dalla paziente a permettere la diagnosi da parte della Dott.ssa Piras.
Capita di frequente che l’infezione si estenda alla vulva; difatti è molto frequente che tale condizione evolva in una vulvovaginite. E’ possibile, inoltre, l’infezione in profondità fino a cervice, endometrio uterino e tube con possibile evoluzione in PID (infiammazione pelvica).
Se il pH fisiologico aumenta leggermente, è molto più semplice contrarre un’infezione micotica; nel caso in cui aumenti ulteriormente insorge molto più agevolmente un’infezione batterica.
Il gonfiore è uno dei 5 segni di infiammazione del tessuto preso in esame. Il processo infiammatorio deriva dall’attacco da parte di un agente esterno potenzialmente patogeno.
Cattivo odore intimo e perdite maleodoranti sono altre conseguenze estremamente fastidiose.
La diagnosi, in genere, viene posta durante la visita con l’osservazione delle perdite vaginali e la determinazione del pH delle secrezioni vaginali. La Dott.ssa Piras ricorda che la terapia specifica è a base di farmaci antibiotici, antimicotici, antinfiammatori o di altro tipo, che possono essere usati sia per bocca che in crema o in ovuli vaginali. La soluzione del problema è però spesso nella correzione delle norme comportamentali e molto utili sono le cure reintegrative volte al ripristino del pH fisiologico.
DISPAREUNIA O DOLORE SESSUALE
E’ un disturbo tendenzialmente cronico che consiste nel provare dolore genitale durante o, più raramente, dopo il rapporto sessuale. Può svilupparsi sia negli uomini che nelle donne, sebbene sia molto più frequente in queste ultime.
Sia nell’uomo che nella donna, la dispareunia o dolore sessuale può essere dovuta a cause organiche, in particolare a malattie genito-urinarie.
Ogni caso costituisce un problema a sé e, di conseguenza, non è né perseguibile né auspicabile l’attuazione di interventi terapeutici generalizzati, che prescindano dal singolo caso.
E’ un’infezione a carico dell’apparato genitale femminile; è causata dalla risalita di batteri dalla vagina agli organi interni quali utero, tube di Falloppio, peritoneo.
La malattia infiammatoria pelvica, laddove non adeguatamente trattata, può danneggiare gli organi riproduttivi e compromettere la fertilità. Il rischio è tanto maggiore quante più volte si ripete la malattia.
Questa patologia è inoltre la prima causa di gravidanza extrauterina, quella in cui l’ovocita fecondato fatica a lasciare la tuba di Falloppio e si impianta qui anziché in utero.
Nella maggior parte dei casi purtroppo è asintomatica.
Alterazione patologica di una o di entrambe le tube uterine, che appaiono dilatate per l’accumularsi progressivo nel lume tubarico di liquido chiaro, di aspetto acquoso dovuta, in genere, a occlusione o a stenosi delle estremità dell’organo. Può essere la conseguenza di processi infiammatori di diversa natura che abbiano determinato l’occlusione delle estremità della tuba, con ristagno dell’essudato infiammatorio e distensione progressiva della parete. Spesso si tratta di un fenomeno infiammatorio o infettivo.
L’idrosalpinge nella maggior parte dei casi si presenta in maniera del tutto asintomatica, senza alcun episodio doloroso che possa fungere da “segnale rivelatore”. In queste ipotesi, quindi, può essere rilevata soltanto in occasione di un controllo ecografico. Per valutare se l’idrosalpinge possa ridurre in maniera rilevante la possibilità di una gravidanza occorre prima accertare se questa colpisca una sola tuba o entrambe (idrosalpinge bilaterale).
FIBROMA UTERINO O FIBROMIOMA
Più frequentemente conosciuto come fibroma uterino, è il tumore benigno più frequente dell’utero. Sinonimi sono mioma e leiomioma. Si tratta di una formazione di tessuto fibroso di forma più o meno sferica, che cresce nella parete dell’utero e che può interferire con la fertilità.
Il fibroma è una patologia tipica dell’età fertile e come tale può essere stimolato nel suo accrescimento dalla produzione ormonale ovarica. Infatti con la menopausa si verifica spesso una sua riduzione di volume.
Fibromioma
Tre volte su quattro il fibromioma viene scoperto occasionalmente durante una visita ginecologia di controllo o un’ ecografia.
I grandi fibromi possono causare mestruazioni dolorose (dismenorrea), con flusso più abbondante del normale (menorragia), più raramente metrorragie, sensazione di peso e gonfiore localizzato all’addome o alla pelvi.
Il sintomo più frequente è la menorragia con tendenza alla emorragia: cicli menometrorragici.
Nella diagnostica dei fibromi uterini è fondamentale l’ecografia necessaria per valutare la grandezza e la localizzazione dei fibromi di grandi dimensioni; l’ecografia può esser utile per un’analisi più precisa delle pareti uterine. La scelta della terapia dipende da vari fattori: l’eventuale presenza di sintomi e la loro entità, l’età della paziente, l’eventuale desiderio di gravidanze, il volume del fibroma. E’ assolutamente indispensabile, dunque, sottoporsi ad un controllo ginecologico per verificare la presenza di fibromi uterini, ma anche tutte le varie patologie che possono intaccare l’apparato genitale femminile. Non a caso, la Dott.ssa Piras raccomanda visite di controllo periodiche.
POLIPO ENDOMETRIALE O UTERINO
E’ una neoformazione esofitica (sporgente) benigna che origina dalla mucosa endometriale e che si aggetta all’interno della cavità uterina. Escrescenze soffici e spugnose costituite da cellule mucose esofitiche (ovvero “sporgenti”), i polipi endometriali differiscono in termini di dimensione, forma ed aspetto. Essi possono essere molto piccoli (qualche millimetro appena) oppure raggiungere dimensioni considerevoli (> 2 cm). Inoltre possono svilupparsi singolarmente oppure creare veri e propri agglomerati formati da numerosi, piccoli, polipi.
Non sempre la presenza di un polipo sull’endometrio viene percepita dalla donna. Più spesso, infatti, la lesione viene diagnosticata casualmente, durante la visita.
Quando sintomatici, i polipi uterini possono causare differenti disagi:
– ciclo mestruale irregolare;
– dismenorrea (mestruazioni dolorose) accompagnata da forti crampi addominali;
– dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali);
– ipermenorrea (mestruazioni copiose) o menorragia (perdita di sangue estremamente abbondante durante la mestruazione);
– perdite uterine simili a mestruazione durante il periodo post-menopausale;
– spotting;
Ad oggi, l’esame ecografico svolto dalla Dott.ssa Piras consente di localizzare i polipi uterini nelle pazienti asintomatiche e sintomatiche.
I polipi uterini benigni di piccole dimensioni tendono ad autorisolversi nell’arco di un breve periodo, nonostante sia consigliato tenerli sempre sotto controllo per evitare una possibile evoluzione neoplastica.
Pur trattandosi di una condizione pressoché innocua e benigna, i polipi uterini di grosse dimensioni devono essere trattati chirurgicamente, dal momento che possono creare disagi mestruali notevoli. Anche a seguito di un trattamento chirurgico perfettamente riuscito, i polipi endometriali possono ripresentarsi. In occasione di recidiva, la donna dovrà sottoporsi ad un ulteriore intervento.
CISTI OVARICHE
Le ovaie sono organi interessati da una ciclica e intensa attività di produzione ovocitaria, legata alla vita riproduttiva della donna e soggetta agli effetti degli ormoni che influiscono sulla produzione e maturazione dei follicoli. La maggior parte delle cisti che si formano all’interno delle ovaie sono legate proprio a questa cronica attività di produzione e maturazione follicolare.
In alcuni soggetti può comportare sensazione di gonfiore, tensione o franco dolore addominale (più spesso nei quadranti addominali inferiori) o lombalgia. Ma non esistono solo le cisti ovariche funzionali.
L’ovaio, infatti, può essere sede di formazioni benigne persistenti, borderline e maligne. Le formazioni benigne più comuni sono le cisti sierose, le mucinose, gli endometriomi, i dermoidi (o teratomi) e i fibromi ovarici. Hanno in genere caratteristiche ecografiche tipiche che, insieme ad un’accurata anamnesi e visita, talvolta associate a specifici esami ematici, possono indirizzare la diagnosi e consentire il miglior trattamento.
La diagnosi di cisti ovariche funzionali o no, è fatta mediante la visita ginecologica e confermata dall’ecografia eseguita dalla Dott.ssa Piras.
Cisti ovariche
Esistono degli score ecografici con i quali si stabilisce la probabilità di benignità della cisti. La scelta del tipo di trattamento dipende dalla natura della cisti, dal loro volume e dalle caratteristiche ecografiche. Le cisti possono cresecere in mesi o anni e portare ad una torsione dell’ovaio sul proprio asse, determinando un blocco dell’efflusso e dell’afflusso amatico e necrosi locale, oppure, possano rompersi, versando all’interno della cavità peritoneale il proprio contenuto, determinando una peritonite.
Quando le cisti sono sintomatiche è opportuno approfondire sempre la natura del problema e sottoporsi a un controllo specialistico con la Dott.ssa Piras che indagherà sui sintomi, la storia clinica e potrà eseguire un’ecografia accurata e indirizzare verso il miglior trattamento medico o chirurgico, ove indicato.
Nella sindrome da iperstimolazione dell’ovaio, la terapia deve privilegiare la correzione degli squilibri funzionali d’organo prodotti dalla iperstimolazione.
PCOS (SINDROME OVAIO POLICISTICO)
E’ probabilmente il disordine endocrino più frequente nella popolazione femminile e la causa principale di alterazioni del ciclo mestruale e di sterilità anovulatoria. La PCOS è caratterizzata dall’associazione di più segni o sintomi che comprende iperandrogenismo, un particolare quadro morfologico delle ovaie, alterazioni delle gonadotropine, alterazioni del metabolismo dell’insulina. Le donne che giungono all’attenzione della Dott.ssa Piras con disturbi da iperandrogenismo lamentano, in maniera più o meno marcata, la presenza di acne, seborrea, cute grassa, irsutismo e spesso anche irregolarità mestruali.
Pcos
Le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) possono presentare gradi diversi di insulino-resistenza (IR) fino al diabete clinico,dislipidemia mista con VLDL (very low density lipids) elevati, HDL (high density lipids) bassi e trigliceridi alti, ed inoltre obesità nel 50% dei casi, con tipica distribuzione di tipo androide. Queste caratteristiche rendono le donne con PCOS ad aumentato rischio di sindrome metabolica.
Questa sindrome, è caratterizzata dall’aggregazione nella stessa paziente di vari disordini metabolici, ciascuno dei quali noto fattore di rischio cardiovascolare. La sindrome metabolica è una situazione predisponente e predittiva di aterosclerosi e in particolare di malattia coronarica.
A causa della natura variabile della sindrome dell’ovaio policistico, la sua diagnosi si basa sulla combinazione di valutazione clinica, ecografica e di laboratorio. Esiste anche una base familiare per la sindrome. I mezzi impiegati nel trattamento della policistosi ovarica possono inserirsi in punti diversi del circolo vizioso che perpetua la condizione morbosa, interrompendolo. La scelta della terapia più idonea si basa sulla sintomatologia prevalente e sul fatto che la paziente sia o meno desiderosa di prole. In ogni caso di sovrappeso si impone il dimagrimento.
La ginecologia
La ginecologia è quella specialità della scienza medica che si occupa dell’apparato genitale e riproduttivo femminile. La particolarità di questa disciplina è che abbraccia tutto l’universo delle donne nella loro intimità più profonda, non solo quella fisica ma anche personale: dal primo ciclo mestruale alla menopausa, dai primi rapporti sessuali alla gravidanza. In questa disciplina il rapporto di fiducia tra la paziente e il medico è di fondamentale importanza, così come l’intesa e la capacità di dialogo tra le due. Scegliere il ginecologo non è una cosa da poco: ci sono donne che trovano indifferente il sesso del medico, altre ancora per le quali è tassativo che si tratti di una donna.
Chi di voi, per esempio, non ha mai chiesto a un’amica il nome di una brava ginecologa? Basta cambiare città o quartiere che subito si ripropone lo stesso problema. A chi posso rivolgermi?
Quando e perché andare dal ginecologo?
Prevenzione e cura. L’appuntamento col ginecologo è un momento importante nella vita di ogni donna. In generale chi non soffre di patologie specifiche dovrebbe sottoporsi alla visita ginecologica di controllo preferibilmente una volta all’anno e comunque almeno ogni due anni. Ma quando bisognerebbe andare dal ginecologo per la prima volta? Non esiste un’età precisa, diciamo che sicuramente ogni ragazza che si appresta a vivere la sessualità dovrebbe approfondire con un esperto le tematiche a questa connesse, le possibili conseguenze di un rapporto non protetto, le patologie sessualmente trasmissibili più frequenti etc.
Tutte le donne possono sottoporsi alla visita ginecologica: dopo i primi rapporti potrà essere effettuata una visita interna mentre per le ragazze ancora vergini gli organi riproduttivi potranno essere esaminati tramite ecografia ginecologica esterna. Non sono necessari tanti preparativi, ma è preferibile sottoporsi alla visita nel periodo che precede le mestruazioni oppure subito dopo il ciclo.
Abbiamo detto che è importante andare dal ginecologo, ma quando è davvero necessario?
Ascoltare il proprio corpo, osservarsi e tenere sotto controllo ogni cambiamento è un’abitudine importante che bisognerebbe adottare sin da ragazze. Se qualcosa non va, è meglio rivolgersi allo specialista al primo campanello d’allarme. Infatti, sono tanti i fattori che nel corso della vita di una donna possono incidere sulla sua salute: variazioni ormonali, stress, l’età, la gravidanza e così via e attraverso la visita specialistica è possibile prevedere l’insorgere di patologie serie o intervenire tempestivamente per la loro cura.