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La Diabetologa al Centro D
Dott.ssa Francesca Zanda

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IL PIU’ INTIMO

Dott.ssa Francesca Zanda

Specialista in Endocrinologia

e Malattie del Metabolismo

ed in Geriatria

Curriculum e bio

Laurea in Medicina e Chirurgia con 110/110 e lode, specializzata in Endocrinologia e Malattie del Ricambio con 50/50 e lode con la tesi “Studio fenotipico e genetico di una popolazione di bambini e adolescenti sardi con eccesso ponderale: analisi delle variazioni cliniche e metaboliche dopo follow up di 5-7 anni” ed in Geriatria con 50/50 e lode con la tesi: “Valutazione del rischio sarcopenico in una popolazione di pazienti geriatrici”. Socia delle seguenti società: Associazione Medici Endocrinologi, Società Italiana di Diabetologia, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio. Da diversi anni si occupa della diagnosi e della cura di malattie endocrino-metaboliche dell’adulto e più recentemente della diagnosi e cura delle principali patologie dell’anziano.

Tariffe

Prima visita geriatrica

80 euro

Visita di controllo geriatrica

230 euro

Visita domiciliare geriatrica

da 130 euro

Visita multidimensionale geriatrica

da 100 euro

Prima visita endocrinologica/diabetologica

80 euro

Visita di controllo endocrinologica/diabetologica

70 euro

Visita domiciliare endocrinologica/diabetologica

da 100 euro

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Orari

Martedì Cagliari
Viale Marconi 62 dalle 08.30 alle 12.30

Venerdì Decimomannu
Viale Biasi 3 dalle 08.30 alle 12.30

INSULINO RESISTENZA
Si parla di insulino-resistenza quando le cellule dell’organismo diminuiscono la propria sensibilità all’azione dell’insulina; ne consegue che il rilascio dell’ormone, in dosi note, produce un effetto biologico inferiore rispetto a quanto previsto, con aumento della escrezione di insulina e possibile esaurimento pancreatico.

L’insulina è un ormone essenziale per il metabolismo del glucosio, in particolare per il suo utilizzo da parte del muscolo scheletrico e del tessuto adiposo, ma non solo: partecipa anche al metabolismo delle proteine e dei lipidi, al fine di permettere un corretto utilizzo dei substrati energetici.

 

RISCHI
Oltre all’immancabile componente ereditaria, nella maggior parte dei casi l’insulino-resistenza interessa soggetti colpiti da malattie e condizioni come ipertensione, obesità (in particolare quella androide od addominale), gravidanza, steatosi epatica, sindrome metabolica, uso di steroidi anabolizzanti, aterosclerosi, sindrome dell’ovaio policistico, iperandrogenismo e dislipidemia.

La corretta diagnosi in casi di insulino resistenza e il suo trattamento può prevenire il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica, prevenendo a sua volta le malattie cardiovascolari come infarto e ictus, cause principali di morte nei paesi industrializzati.

 

ANDARE DALL’ENDOCRINOLOGA
Il trattamento più efficace per l’insulino-resistenza è dato dalla pratica di regolare attività fisica, associata al dimagrimento e all’adozione di una dieta basata sulla moderazione calorica e sul consumo di alimenti a basso indice glicemico e ricca di fibre. Utili anche i presidi in grado di ridurre o rallentare l’assorbimento intestinale degli zuccheri (acarbosio ed integratori di fibra come il glucomannano e lo psillio). Alcuni farmaci utilizzati nella cura del diabete, come la metformina, si sono dimostrati efficaci anche nel trattamento dell’insulino-resistenza; tuttavia è molto importante intervenire prima di tutto sulla dieta e sul livello di attività fisica, ricorrendo alla terapia farmacologica solo quando le modifiche dello stile di vita non sono sufficienti.

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DIABETE
Il diabete racchiude sotto il suo nome tutta una serie di patologie, anche molto diverse tra loro per cause e terapie, accomunate dall’aumento del glucosio nel sangue.
È una patologia molto diffusa e generalmente viene distinta in 5 gruppi principali:
diabete di tipo 1: insulino-dipendente, in genere dovuto a un malfunzionamento del sistema immunitario, il quale, riconoscendo come estranee le cellule beta pancreatiche, le aggredisce e le distrugge; tipicamente nel sangue di questi pazienti possono essere riscontrati gli anticorpi diretti contro le cellule pancreatiche come GADA, IA2-A, IAA e Znt8-A e la malattia spesso si rende manifesta dopo eventi stressanti come infezioni. Generalmente il diabete tipo 1 colpisce bambini, adolescenti e giovani adulti, ma esiste anche il LADA (latent autoimmune diabetes of the adult), una forma di diabete autoimmune che si sviluppa a una età più avanzata, generalmente con un quadro clinico meno aggressivo e un lasso di tempo libero dalla terapia insulinica più lungo, tanto che spesso può venire scambiato per un diabete di tipo 2;
diabete di tipo 2: è il più frequente ed è dato sia da un deficit di secrezione dell’insulina (da parte delle cellule beta pancreatiche) sia da resistenza dei tessuti dell’organismo all’azione dell’insulina (condizione, questa, nota come insulino-resistenza); tra le cause di questo tipo di diabete giocano un ruolo sicuramente la predisposizione genetica (chi ha parenti affetti ha una maggiore probabilità di ammalarsi) ma anche fattori ambientali, in particolare l’eccesso di peso; è una forma di diabete che normalmente si sviluppa negli adulti-anziani, ma che sta arrivando a manifestarsi anche in età meno avanzata proprio per la maggior diffusione dell’obesità anche tra i giovani;
diabete gestazionale: è una forma di diabete che insorge in gravidanza, in particolare nella seconda fase della gestazione, quando si viene a creare fisiologicamente uno stato di insulino-resistenza, che in persone predisposte può quindi portare a questa forma di diabete; in genere è un fenomeno transitorio, ma può predisporre al diabete tipo 2 e a problematiche metaboliche madre e nascituro, per cui è estremamente importante una corretta diagnosi di questa patologia, nell’ottica non solo di assicurare una gravidanza serena ma anche di effettuare prevenzione di malattie metaboliche per la donna e il bambino; anch’esso trova tra i suoi fattori di rischio l’obesità e familiarità;
diabete monogenico: è una forma in cui un difetto genetico singolo determina l’iperglicemia; si trasmette da una generazione all’altra (tipicamente affetti nonno, genitore e figlio) e clinicamente può somigliare al diabete tipo 2 ma tende a comparire in maniera più precoce.  Sono forme rare ma tra i più frequenti ricordiamo i MODY (maturityonsetdiabetes of the young), di cui esistono molte varianti che dipendono dal gene coinvolto;
diabete secondario: l’iperglicemia può svilupparsi e portare a diagnosi di diabete anche quando si soffre di altre patologie, ad esempio alcune patologie del pancreas (tumori e pancreatiti croniche), la cirrosi epatica, l’insufficienza renale cronica o altre endocrinopatie (acromegalia o la sindrome di Cushing). Anche l’uso per lunghi periodi di farmaci, come il cortisone, può portare al diabete. Oltre al diabete manifesto vi possono essere poi degli stati di iperglicemia che possono precedere lo sviluppo di diabete vero e proprio e che vengono definiti come alterata glicemia a digiuno (IFG, impairedfastingglucose, quando la glicemia a digiuno è tra i 100 e i 125 mg/dl) e ridotta tolleranza ai carboidrati (IGT, impairedglucosetolerance, per glicemie che alla seconda ora della curva da carico di glucosio sono comprese tra i 140 e i 199 mg/dl). È importante identificare queste alterazioni perché con una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo si può portare alla remissione delle stesse ed evitare la progressione a diabete.

 

RISCHI
Possiamo avere sia complicanze acute che croniche.
Le complicanze acute sono la chetoacidosi diabetica (che può evolvere a coma chetoacidosico), il coma iperosmolare non chetosico (o semplicemente coma iperosmolare) e l’ipoglicemia. Hanno un esordio rapido e possono mettere il paziente in pericolo di vita, per cui devono essere trattate tempestivamente. Tra le complicanze acute possono rientrare anche le infezioni, a cui il paziente diabetico è più predisposto, che possono scatenare i quadri di coma iperglicemico o peggiorarlo.
Le complicanze croniche sono le conseguenze tardive del diabete mellito, derivanti dalla persistenza delle alterazioni metaboliche provocate dalla malattia. L’iperglicemia può determinare danni a carico di vari organi e tessuti, in particolare a livello oculare, renale, cardiocircolatorio e del sistema nervoso.

ANDARE DALL’ENDOCRINOLOGA DIABETOLOGA
La Dott.ssa Pani si occupa della diagnosi del diabete in tutte le sue forme e del suo trattamento per consentire al paziente di tenere la condizione patologica sotto controllo al fine di mantenere una buona qualità della vita.
Il trattamento del diabete deve essere personalizzato a seconda della tipologia di cui il paziente è affetto e sulla base delle caratteristiche del paziente stesso.
Non tutte le forme di diabete necessitano infatti di terapia farmacologica; a differenza dei pazienti con diabete tipo 1 che sono insulino-dipendenti, ad esempio, i pazienti con diabete di tipo 2, se ricevono una diagnosi in fase precoce, spesso possono curare la patologia tramite una alimentazione corretta e una adeguata attività fisica, che in ogni caso sono terapia imprescindibile per ogni forma di diabete.

È inoltre bene chiedere un appuntamento con la Dott.ssa Pani nel caso in cui gli esami del sangue abbiano rilevato delle anomalie tali da far sospettare la presenza di squilibri a carico della glicemia, anche:
– durante la gravidanza;
– ogni volta che si manifestano nuovi sintomi connessi alla patologia diabetica di cui si soffre;
– nel caso in cui si conviva con il diabete da diversi anni, ma si stiano ravvisando problemi nella gestione dello stesso;
– nel caso in cui si senta la necessità di avere un secondo parere sulla diagnosi e/o sulla gestione della malattia.

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L’endocrinologia e la diabetologia

L’endocrinologia è la specialità medica che si occupa delle ghiandole endocrine, che producono ormoni responsabili della regolazione dei diversi processi metabolici del nostro organismo. Queste ghiandole, seppure spesso poco conosciute, svolgono un ruolo fondamentale nelle varie fasi della vita, dallo sviluppo fetale a quello puberale, e al passaggio all’età adulta e alla senescenza. Sono ghiandole endocrine la tiroide, che tra le altre è la più frequentemente interessata da processi patologici, ma anche le paratiroidi, implicate nel metabolismo fosfo-calcico e quindi nella salute dell’osso, le ovaie, i surreni e l’ipofisi. Anche il pancreas è un organo endocrino, e il suo malfunzionamento può portare a modifiche del metabolismo glucidico, con alterazioni della glicemia fino al diabete nelle sue varie forme, tra le quali esclusiva della donna è quella gestazionale.

Quando e perché andare dall’endocrinologo/diabetologo?

Nella donna la consulenza endocrinologica/diabetologica è necessaria quando si manifestano disturbi come irsutismo, irregolarità mestruali, difficoltà alla perdita di peso o viceversa calo di peso rapido, smagliature di colore rossastro, ipertensione, ipercolesterolemia, osteoporosi, cefalea, secrezione dal capezzolo. Sottoporsi a una visita dall’endocrinologo è molto importante, soprattutto in alcune fasi della vita della donna, ad esempio durante la programmazione di una gravidanza o durante la stessa gestazione, qualora sussistano sintomi, segni o fattori di rischio che possano far pensare a una patologia endocrinologica o al diabete. Un’altra fase delicata della vita della donna è la menopausa, in questo periodo infatti i cambiamenti ormonali comportano un maggiore rischio cardiovascolare o di osteoporosi, pertanto è utile valutare assieme allo specialista una strategia preventiva di queste patologie.